Giovanissimo, ma molto bravo come intagliatore, ebbe l’occasione di lavorare alla decorazione dell’organo della cattedrale di San Lorenzo, al servizio dello scultore milanese Pogliaghi. Deve essere stata questa un’esperienza molto importante: con ogni probabilità in quella occasione Luigi Venzano inizia a frequentare l’Accademia Ligustica di Belle Arti, situata nel bel palazzo neoclassico di piazza De Ferrari. Si iscrive all’Accademia nel novembre del 1901; inizialmente segue un corso di ornato e di decorazione.
E’ difficile dire se quello fu il consapevole avvio di una carriera artistica o se prese a frequentare l’Accademia solo per completare e perfezionare la sua preparazione di artigiano. Certamente in poco tempo la cosa lo conquista e lo assorbe completamente; appena ha tempo per esercitarsi modella in creta dei fiori, copiandoli dal vero.
“modellare un fiore è una cosa bellissima; bisogna cogliere subito l’essenziale, perchè il fiore rapidamente appassisce e ti cambia sotto le mani. In genere mi facevo un fiore ogni domenica mattina”.
Forse anche per poter seguire meglio i corsi all’Accademia appena finito il lavoro, nei primissimi anni del novecento si trasferisce a Genova ed inizia una attività autonoma di intagliatore, aprendo una bottega in società con Angelo Bertulla, che ha conosciuto lavorando all’organo di San Lorenzo. Il loro lavoro è decorare mobili o arredamenti per i negozi che adornano le strade di Genova. La loro bottega è alla Foce e Luigi la raggiunge tutti i giorni da Sestri, con il tram sino a Caricamento e poi a piedi. Questa società non avrà una vita molto lunga, ma Angelo e Luigi rimarranno profondamente amici per tutta la vita. Si faranno visita sino alla fine, incontrandosi con grande gioia, chiamandosi come sempre “sorci”, scherzosa storpiatura di soci, ricordando i lavori fatti insieme, le soddisfazioni, e tanti aneddoti più o meno scherzosi.
Questi anni sono segnati essenzialmente dal lavoro e dallo studio. In famiglia non ci può stare molto, anche se è sempre molto affezionato al padre ed alla sorella, che studia e sta diventando maestra. Si consolida anche l’amicizia con Davide e Carlin. Hanno in comune un profondo senso dell’amicizia e dell’onestà, una visione socialistoide e laica della vita, passione per la natura e le passeggiate escursionistiche, che Luigi però sempre più diserta, tutto preso dagli impegni di lavoro e dalla passione per gli studi dell’Accademia. Probabilmente anche in conseguenza del notevole impegno la sua struttura fisica, non robustissima, deve accusare qualche problema: si prende il tifo, c’è una forte preoccupazione per dei fatti polmonari, il molto lavoro fatto alla scarsa luce artificiale inizia a procurargli qualche difficoltà alla vista. Ma tutto questo non ferma il suo entusiasmo ed il suo impegno per gli studi artistici. Giorno per giorno l’Accademia diventa per Luigi Venzano la cosa più importante: lì corre appena finito il lavoro per studiare, imparare, perfezionarsi. Non solo il tempo, ma anche i risparmi vengono sempre più dirottati in questo periodo a sostegno della preparazione artistica; appena ne ha la possibilità, acquista libri illustrati sui quali poter vedere le opere dei grandi maestri dei tempi passati.
I risultati non si fanno attendere. Nel 1907 si aggiudica la Borsa di Studio Brignole Sale-De Ferrrari per la “decorazione plastica”. E’ il primo successo sulla strada dell’arte. Ma soprattutto lo esalta la scuola di figura e nudo tenuta da Navone e da Quinzio e che segue subito dopo. I disegni di questo periodo, conservati dallo stesso Luigi Venzano con una cura per lui insolita, testimoniano l’importanza attribuita a tale formazione. Segue anche con interesse ed assiduità il corso di Anatomia per gli Artisti tenuto dal Prof. Lachi. La sua conoscenza dell’anatomia del corpo umano andrà oltre le esigenze artistiche, sia pure tenuto conto del rigore della preparazione accademica del tempo. Per tutta la vita stupirà i dottori che lo dovranno curare per queste sue conoscenze.
Nel 1913 la Accademia Ligustica di Belle Arti gli assegna il “Pensionato quadriennale di Scultura Gian Luca Durazzo” per il perfezionamento a Roma. E’ il grande momento, lungamente atteso e preparato: a 28 anni Luigi Venzano lascia la bottega da intagliatore aperta con l’amico Angelo alla Foce e si avvia nella strada desiderata; una strada che si è aperto da solo, con grande passione e forte volontà.